Il sistema impresa ha subito, nel corso degli anni, mutamenti che hanno influito maggiormente più sulla sua natura tecnico-produttiva che organizzativa.
La percezione reale di un mondo tecnologico che avanzava e che fosse in grado di condizionare il futuro
competitivo delle aziende, ha catalizzato l’attenzione degli imprenditori e dei manager distogliendoli da variabili altrettanto importanti.
Va riscontrato, inoltre che non tutte le imprese coinvolte nei processi di sviluppo, hanno rivestito un ruolo da protagoniste.
La necessità di sostituire impianti obsoleti o non più a norma, unitamente alla richiesta di adeguare confezioni o imballi di prodotti secondo le richieste dei maggiori clienti, evidenzia come la maggior parte dei processi di sviluppo, siano stati fisiologici, o addirittura “subiti”.
È questa fase di “mutamento passivo” che deve rappresentare il nuovo punto di ripartenza per indurre le imprese a seguire nuovi decorsi che le porteranno a gestire il futuro.
Molte imprese, che hanno come obiettivo la continuità nel tempo, si concentrano unicamente sulla realizzazione del massimo profitto, senza preoccuparsi di istituire i processi che lo determinano.
Quelle più lungimiranti si adoperano, di contro, a creare e gestire il “circolo virtuoso aziendale” (CVA): il solo ed unico sistema in grado di assicurare il futuro dell’azienda.
La costruzione del CVA all’interno dell’impresa, non deve fondarsi su fattori isolati o suddivisi in compartimenti stagni, ma su un insieme formato da elementi omogenei in grado di tenere in equilibrio l’intero sistema.
Numerose, infatti, sono le fasi e gli elementi da considerare nella ricerca del giusto CVA in quanto, a seconda della loro natura, spesso sono in grado di condizionarsi a vicenda determinandone il risultato finale.
Volendo raggrupparli, per meglio identificarli, possono essere divisi in: endogeni ed esogeni, fissi e variabili.
Ognuno di essi contiene nel proprio insieme un elemento determinante definito ad “alto potenziale di rischio” che ne condiziona l’identità finale.
Giuseppe Fischetti
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